What will happen then?

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  1. Jamie Allen
     
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    Continuazione di 1 e 2.



    Jamie e la O'Brien erano riusciti nell'impresa di prendere la Lingua Del Diavolo, il raro ingrediente per proseguire con la misteriosa pozione che i due ragazzi avevano iniziato il giorno precedente. Avevano collaborato e, sembra strano, battibeccato gran poco, tanto che al Serpeverde passò perfino nella testa l'idea che in fondo (molto in fondo) la Corvonero fosse quantomeno sopportabile.
    Non avevano parlato molto nel ritorno ai loro dormitori dopo la missione, sia per la paura che qualcuno fosse alla loro ricerca (visto che Pix aveva interferito durante la loro spedizione), sia per la tremenda stanchezza che era affiorata subito dopo che misero un piede fuori dalla serra. Il ragazzo accompagnò * la ragazza alla sua sala comune per accordarsi di ritrovarsi nell'Aula Di Pozioni appena terminate le lezioni del giorno seguente. Successivamente dovette scendere fino ai sotterranei, con la piccola scatola (contenente il misterioso ingrediente) sotto al braccio, pronta per essere nascosta e messa al sicuro.

    La giornata seguente proseguì con uno straordinario ritorno alla normalità. Jamie e la O'Brien non si parlarono affatto durante la lezione in comune di Incantesimi e anzi, il Serpeverde si mise a ridacchiare alle battute dei compagni di casata che la schernivano per il suo solito perfezionismo (ma non infierì, cosa che non passò inosservata agli altri verdeargento).

    Ehi Jamie, hai qualcosa che non va? Ti limiti solo a ridere della tua "amica" corvosecchia?

    Sono solo stanco... Non ho dormito molto questa notte.

    Era quella la risposta che dava ai compagni che notavano che in lui c'era qualcosa che non andava e diciamo che tutto sommato era una risposta piuttosto veritiera.
    Finite le lezioni nel pomeriggio, Jamie tornò in Sala Comune, prese tutti gli accessori che potevano essere utili e soprattutto la scatola contenente la Lingua Del Diavolo. Aprì la scatola per un istante prima di partire per verificare che fosse tutto nella norma. Il misterioso ingrediente manteneva il suo caratteristico color bianco e sembrava ancora fresco, quasi come appena rimosso dalla pianta. D'altronde, proprio come aveva suggerito Elise prima di estrarlo, Jamie l'aveva tenuto al sicuro in un posto asciutto e lontano da fonti luminose.

    Bussò alla porta dell'aula di pozioni che nel pomeriggio continuava ad essere messa a disposizione degli studenti per eventuali compiti e progetti. Anche quel giorno la sala era vuota e la O'Brien non era ancora arrivata.

    Andò nella sala/sgabuzzino dell'aula dove erano presenti degli enormi mobili incantanti che permettevano agli studenti di mettere le loro pozioni incomplete al sicuro da possibili boicottaggi degli studenti di altra case. Con un colpo di bacchetta Jamie aprì le porte che nascondevano il loro calderone. La pozione presentava un colore giallo acceso e piuttosto brillante, tendente al dorato. Non ricordava alla perfezione se era quella la tonalità che la pozione dovesse avere in quella fase, ma era certo che si dovesse trattare di una tonalità di giallo, quindi non si preoccupò. Prese il calderone facendo attenzione a non far cadere nulla e a non agitarlo troppo e lo porto nella stanza principale dove solitamente veniva fatta la lezione.
    Appoggiò il tutto sopra al tavolo, di fianco alla scatola contenente il prossimo ingrediente da aggiungere.
    Il ragazzo aveva quasi tutto il necessario per proseguire da solo, mancava soltanto una cosa: IL LIBRO!

    [FLASHBACK]

    Quella mattina infatti aveva rischiato grosso. Era (come al solito) in ritardo per la sua lezione di Difesa Contro Le Arti Oscure e per quello decise di prendere una scorciatoia dei sotterranei. Un lungo e stretto corridoio, ben poco illuminato, in fondo al quale c'erano delle scale che portavano direttamente al secondo piano. Era lì che Shea McLean sembrava aspettarlo.

    Quando la vide lungo il corridoio era già troppo tardi, non avrebbe potuto tirarsi indietro e scappare. Era un serpeverde e, sebbene la McLean fosse piuttosto "pericolosa", il ragazzo non avrebbe mai dimostrato a nessuno di "avere paura". E poi era la caposcuola della sua stessa casata, cosa mai avrebbe potuto farli?

    Allen, hai trovato quello che cercavi?

    Chiese la ragazza al serpeverde mentre le si avvicinava.
    Penso di essere vicino all'obiettivo. Non so come ringraziarti per avermi prestato un oggetto così prezioso...

    Rispose il ragazzo avvicinandosi, mentre sentiva una goccia di sudore scenderli lungo la fronte. Quando le fu abbastanza vicino, la ragazza lo trattenne per un braccio e si avvicinò a lui sussurrandogli delle parole alquanto inquietanti.
    Ricorda di non lasciarci la pelle... Sarebbe controproducente.

    Lo lasciò con una risata e senza proferire altra parola proseguì la sua strada dalla parte opposta. Un brivido corse lungo la schiena del giovane che non diede troppo peso alle parole della sua compagna di casa, ma si limitò a proseguire per non arrivare (troppo) tardi a lezione.

    [FINE FLASHBACK]

    Aveva assolutamente bisogno di quel libro altrimenti sarebbe finito nei guai e se Elise si fosse ribellata a ritornarglielo, beh....

    "Peggio per lei"

    Fu quello il suo pensiero mentre iniziò a giocherellare con la bacchetta, facendola roteare tra le dita.
    Oltre alla questione libro i due ragazzi avevano molto di cui discutere. Jamie non aveva davvero chiuso occhio tutta la sera. Effettivamente, se non ci fosse stato Pix a intromettersi, avrebbero avuto la strada spianata. Fin troppo spianata. Il Serpeverde era sicuro che il pensiero fosse condiviso dalla O'Brien, visto le domande che la corvonero aveva posto circa il libro.
    Era evidente che qualcuno stesse cercando di dare loro una mano. Ma chi? E soprattutto a quale scopo?





    * nessuno deve saperlo.

    Edited by Jamie Allen - 5/5/2019, 16:14
     
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    C'era un’atmosfera strana, quel giorno. Come delle particelle fuori posto nell’aria che aumentavano la tensione e rendevano tutto…sospetto.
    Elise Grace aveva frequentato le solite lezioni, come se fosse un giorno qualunque, ma ogni qualvolta incontrava la professoressa Lemaire per i corridoi – che ci faceva nel castello? Perché non se ne restava nelle Serre? – si rendeva conto che il suo sorriso era finto, forzato; per ogni risposta – ovviamente esatta – che dava alla lezione di Pozioni si domandava se fosse un semplice quesito ordinario o un qualche test personale. Non si poteva andare avanti in quel modo, doveva capire.

    Lei ed Allen non avevano più parlato da quella bizzarra notte passata nella Serra numero 3, nemmeno per le solite frecciatine acide che si lanciavano abitualmente durante la giornata. Aerith, la sua amica Tassorosso, ne aveva fatto una questione di stato ed aveva deciso di festeggiare: “Finalmente” aveva detto “Ha capito che con te non c’è storia, sei superiore e si è arreso”. Elise si era limitata a sorridere. Se la ragazza non fosse stata sua amica avrebbe insultato la sua intelligenza attribuendone le cause alla Casa di appartenenza. Per fortuna le due erano grandi amiche.

    La fine delle lezioni arrivò con una leziosità insolita, Elise decise di andare nel suo Dormitorio a rilassarsi un po’ prima di dare il via alla loro sua missione investigativa. La sera precedente, infatti, avevano deciso – lei ed Allen – di incontrarsi nell’aula di Pozioni per completare la loro opera, ma lo scopo della Corvonero andava ben oltre, ormai. Doveva capire cosa stava accadendo, anche a costo di sbattere l grugno di fatto. Preferiva sembrare una pazza che rischiare di farsi prendere in giro da qualcuno tanto presuntuoso da credere di essere più sveglio di lei, che fosse o meno un Professore non aveva importanza.

    Una volta entrata nella stanza che divideva con le altre ragazze si lanciò sul letto, rimbalzando per qualche secondo per via dell’effetto contrario provocato dalle molle della rete, poi allungò un braccio sotto al materasso ed estrasse il libro che il Serpeverde si era procurato tramite la sua Caposcuola.
    La McLean non le era mai piaciuta, era losca e cattiva, non come una zanzara fastidiosa al pari dei suoi compagni di casa, ma più subdola, come una serpe o una sanguisuga. Le venne un brivido al solo pensiero.
    Accarezzò la copertina del tomo ed iniziò a sfogliarne le pagine per l’ennesima volta. Perché proprio quel libro? E come avevano fatto a prevedere che i due avrebbero scelto proprio quella pozione? Troppe domande erano senza una risposta e la giovane non poteva più sopportarlo.

    Prese un grande respiro, sistemò il manuale nella borsa e si fece forza, uscendo dalla Torre di Corvonero e dirigendosi fino ai Sotterranei. Non riusciva ad immaginare come si facesse a vivere in un ambiente così buio tutto il giorno e tutti i giorni e sinceramente non capiva nemmeno perché due dei quattro fondatori avessero scelto un luogo così lugubre per la base della loro Casa.

    Quando entrò nell’aula vi trovò Allen già pronto, con il loro calderone di fronte, che la aspettava.

    Ciao

    Si militò a dire, senza troppo entusiasmo. La Pozione che fino a qualche ora prima la eccitava terribilmente, era d’un tratto diventata solamente una distrazione, un ostacolo che la separava da ciò che realmente importava per lei: la verità.

    Hai già messo la Lingua? Il libro dice di…. - Elise si sedette su uno sgabello accanto al ragazzo, prese il libro dalla borsa e lo aprì di fronte a sé, restando ben attenta a tenerlo fuori dalla portata del suo amico/nemico (ancora non era certa di potersi fidare). Scorse le pagine rapidamente fino a trovare quella con il post-it che interessava loro - farla scivolare lentamente al centro dell’intruglio mentre si gira.

    Lesse, alzando poi lo sguardo su di lui.
    Non riusciva proprio a concentrarsi, per quanto fosse consapevole della delicatezza di quel passaggio. Potenzialmente tutto dipendeva dalla loro riuscita e quello era il momento della verità. L’unica cosa che le restava da fare era provare a collaborare con Allen, come in fin dei conti avevano fatto la sera precedente. Il risultato, in quell’occasione, non era stato poi così malvagio, per cui non poteva che concedere a quella loro strana accoppiata una seconda occasione. Prese un grande respiro e cercò di cacciare via dalla testa tutta quella negatività: doveva concentrarsi e tenere gli occhi sull’obiettivo e Jamie era l’unico che poteva esserle d’aiuto in quell’occasione, incredibile ma vero.

    Per favore, stai attento. Ho uno strano sospetto riguardo questa Pozione e dobbiamo assolutamente parlarne, ma niente avrà senso se non avremo successo.
     
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