Sala Grande [GdR]

Alice era appena tornata dalla guferia, dopo aver incontrato l'altra Alice. Si accomodò su una sedia vuota e isolata del tavolo dei Tassi. Sospirò, prima di prendere una tazza di Earl Grey e del pan di spagna farcito con della crema, dolci che di pomeriggio si trovavano per l'ora del té. L'aroma dell'Earl Grey era inconfondibile, molto delicato. Ne bevve un sorso, cominciando a mangiare il dolce con particolare raffinatezza, una raffinatezza inquietante se si parlava della stessa Alice che aveva fatto arrabbiare la prefetta Syrasha. Con la sua macchina fotografica immortalò il dolce. Rivedere quella foto sicuramente le avrebbe fatto colare della bava involontariamente.

Notò che un Corvonero la raggiunse e si sedette accanto a lei. Alice mezza infastidita girò la testa per vedere chi era e poi scorse un volto familiare, il suo vecchio amico Matt. Non lo vedeva un sacco di tempo, ad un tratto aveva smesso di vederlo in giro, era come scomparso. Si era abituata tristemente a quella specie di scomparsa, che poi aveva deciso di dimenticare. In quei tempi aveva fatto magnifiche conoscenze e si era divertita davvero molto. Ma non poteva nascondere una specie di lieve nostalgia verso quegli esileranti pomeriggi nel reparto proibito della biblioteca, in cerca di libri per fare scherzi a prefetti e caposcuola. Ora quell'idea non la scuoteva nemmeno un poco. Con le piccole mani afferrò nuovamente la tazza e bevve un altro sorso di té.
« Ciao, Matt » Lo salutò trattenendo l'entusiasmo. Non che non fosse felice di vederlo, ma aveva paura che le saltasse addosso facendole versare per terra il té.

Come stava? Proprio una bella domanda se fatta proprio alla Pazza McMay. Lei sorrise, un sorriso strano, una mezza smorfia. « Come sempre » Ridacchiò, anche se smise subito. Sentire il suo nome pronunciato per intero era fastidioso, lei amava i suoi soprannomi, apprezzava il suo nome e perfino lo strano cognome, ma se messi insieme, formavano due parole di formalità assoluta. E Lice non era affatto formale, anzi.
Anche ricordare la scena accaduta sul treno non era esattamente qualcosa di piacevole.
Cercò di pensare alla risposta da dargli. Non sapeva che dire, nè cosa pensare. « Penso di sì » Asserì, assorta. Stava pensando a tante cose, che nemmeno riusciva a descrivere con parole esistenti. L'eccessivo entusiasmo che lasciava trapelare il corvonero era fastidioso, come se cercasse di rovinare la delicatezza del té che stava bevendo. Eppure non riusciva a mandarlo via, perchè quel ragazzo aveva scritto parte del suo passato. Ricordava di essersi divertita in sua compagnia, di averlo abbracciato e di aver sorriso. Quei ricordi però, ora sembravano così vaghi, lontani, talmente confusi da non riuscire bene a riconoscerli fra gli ultimi avvenimenti.

Lei notò che le era mancata, ma non voleva essere scortese con Matt, che infondo era sempre suo amico. Sembrava che provasse di più, di un semplice affetto fra amici, come poteva essere fra lei e Chris. Vide che una lacrima solcò velocemente il suo viso imbronciato e ciò fece scaturire il suo lato tasso. « Oh, ehm, scusa! N-non piangere! S-Scusami se vuoi me ne vado! » Farfugliò balbettando. Avrebbe voluto che vi fosse qualcuno con lei ora, vedere un ragazzo piangere non era il massimo. Cominciarono a comparire i sensi di colpa, il fatto che non potesse essere così affezionata a Matt. Una tassa troppo buona, secondo molti. Era passato davvero tanto tempo, lo aveva visto solo per i primi mesi dell'anno scolastico e poi fu come se il corvonero si fosse dissolto nell'aria. Si diede un'occhiata in giro, sperando vivamente che nessuno la vedesse, l'avrebbero presa per una ragazza offensiva, così offensiva da far piangere un ragazzo oltre che a trasgredire cinque regole al giorno.