Cerchio di Pietre [GdR]

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  1. Ally Snape
     
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    *Per la strada che congiunge il cortile di Hogwarts alle Serre di Erbologia, si trovava un antico cerchio di pietre. Forse aveva un significato particolare nella storia del castello, ma nessuno lo sapeva. Da sessat'anni a questa parte si era formato, o forse era stato creato. Le pietre erano bianche e piuttosto appiattite in alto, in modo da formare persino un comodo appoggio per gli studenti che si riunivano nei giardini per chiacchierare o per studiare nei giorni di bel tempo. Nell'interno, tra i massi, c'era solo del prato sempre verde, quasiasi stagione ci fosse. Durante la primavera e l'estate, era sempre coperto di fiori buoni e profumati, vietati da pestare. Per questo motivo era accessibile, in quella stagione, solo dall'esterno.*

    Edited by Luke Burtol - 24/3/2010, 23:57
     
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  2. Derowen_Nightingale
     
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    *Poco distante dal cerchio di pietre c'era uno degli alberi più antichi e meno osservati dagli studenti di Hogwarts.
    Non aveva molta chioma in effetti, qualche fiore sporadico sui rami qua e là. Ed era nodoso, molto nodoso.
    Non era raro trovarvi Derowen nei paraggi: era arrivata lì anche quel giorno, si era arrampicata con qualche fatica sul ramo più basso, ritorto al punto giusto per fornirle un comodo punto d'appoggio e largo abbastanza per farle incrociare le gambe.
    Con lo sguardo rivolto ai giardini, deserti visto l'orario, si concentrava sulla lacrima che le rigava il viso.
    Probabilmente non sarebbe riuscita mai a fare ordine.*
     
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  3. Johanna Spanbarmy
     
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    <<la..la.. la-la-la!..>>
    *Scuoteva la testa di qua e là, mentre saltellava e canticchiava nei giardini del castello. In mano aveva due biglie, una rossa e una blu, e le osservava con molta attenzione, tanto che era semplicemente un miracolo che riuscisse a seguire una linea retta, o quasi.
    Prese quella rossa in mano e provò a morderla, mentre si incamminava verso uno strano cerco di pietre che avevano notato due anni prima, durante una sua quotidiana passeggiata nei pressi del Lago Nero. Naturalmente, come spesso accadeva, quel giorno si era persa.*
    <<bleah. Non sa davvero di n.. Oh! Tu.. dovresti essere..>>
    *Aveva notato una figura, sudi un albero lì vicino. Ma certo.*
    <<dero!>>
    *Le lanciò la biglia blu, la sua preferita.*
     
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  4. Derowen_Nightingale
     
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    *Johanna Spanbarmy era entrata nella sua vita qualche tempo prima un po' come un pinguino entrerebbe nella savana.
    Una di quelle cose che sulle prime ti sembra non c'entri nulla, e poi ti accorgi che invece ci sta maledettamente bene. Come un maglioncino blu sui pantaloni neri.
    Il suo canticchiare aveva distolto i suoi pensieri contorti - che non sarebbe mai riuscita a sgarbugliare ovviamente.
    Mancò di poco la biglia che le aveva lanciato la ragazza: alzò le spalle e le sorrise.*
    <<salve Johanna. E salve John.>>
    *Non sapeva neppure se John c'era ancora lì accanto, eppure Derowen l'aveva visto una volta, tempo prima, in sala da the. E da allora era come se lo vedesse sempre.*
     
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  5. Johanna Spanbarmy
     
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    <<oh, sì, anche John ti saluta!>>
    *Gridò, come se Derowen non potesse sentirla, come se in realtà non fosse a circa un metro di distanza da lei.
    Johanna sorrise appena e si mise a sedere a terra. L'atmosfera lì intorno sembrava gridarle nelle orecchie "sì, questa è una scuola di magia e stregoneria" cento e mille volte, come se le suonassero delle strane campane nelle orecchie.
    Quello era un posto davvero magico, e lo pensava con convinzione, sebbene fosse più che sicura che quella era, in realtà, una frase stupida e fuori luogo. Come John, alla fine.*
    <<hai perso la biglia, vedo.. Se vuoi ne ho altre, nel dormitorio. Peccato, quella era la mia preferita. Va bè.. vorrà dire che adesso tocca ad un'altra. Il suo momento di gloria doveva finire, a quanto pare.>>
    *E sospirò, mescolando il suo respiro con il vento forte che le muoveva i capelli sciolti e ribelli e il fiocco rosso che aveva messo al collo.
    Si mise la cartella sulle ginocchia e la abbracciò. Quella era una giornata magica, lo era davvero.*
     
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  6. Derowen_Nightingale
     
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    *Lasciò che le sue gambe penzolassero giù dal ramo mentre lei tirava fuori dallo chignon la sua bacchetta di betulla.
    La teneva con la mano sinistra, un po' insicura la puntò verso l'albero dietro di lei.*
    <<accio biglia>>
    *Tornò a sorridere alla grifondoro mentre la guardava vivere il suo mondo.
    Era una delle poche persone a cui Derowen riusciva a sorridere senza nascondersi dietro inutili sovrastrutture, senza chiudere il suoi sguardo in una morsa fredda.
    Senza preoccuparsi di quello che poteva dire, o meglio, non dire.*
    <<perdi solo quello che smetti di cercare>>
     
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  7. Johanna Spanbarmy
     
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    <<però non sempre le cose vogliono stare con me. E allora se le perdo vuol dire che un motivo c'è, e le lascio andare.>>
    *Scrollò le spalle e si abbandonò al terreno caldo, illuminato dal sole, forse ignaro che un giorno l'inverno sarebbe tornato, e il suo lavoro sarebbe stato molto più richiesto e molto più utile. Quello non era certo un suo momento di gloria. Era facile, per lui, brillare quando era estate, quando i suoi raggi per forza dovevano riscaldare la terra. Solo d'inverno, dopotutto, il sole lottava per tutti loro. Ed era d'inverno che Johanna non sentiva mai il bisogno del sole. Ogni cosa a suo tempo, diceva lei. Sempre.*
    <<che farai questo fine settimana?>>
    *Accentuò particolarmente la "a" finale, in modo che la sua frase assumesse un che di assolutamente simpatico, quasi ridicolo, sebbene fosse una domanda decisamente tranquilla, e decisamente innoqua.*
     
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  8. Derowen_Nightingale
     
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    <<pensavo di.. beh.. mettere ordine tra i miei pensieri>>
    *Rispose cambiando nuovamente posizione. Aveva poggiato la schiena al tronco dell'albero ed aveva steso le gambe sul ramo robusto che la sorreggeva.
    Probabilmente avrebbe dovuto aggiungere "e tu?" alla sua risposta, ma era una cosa che Derowen non faceva mai. E Johanna probabilmente glielo avrebbe detto senza dover rispondere a nessuna domanda. Era tra quelle cose ovvie, rifare la stessa domanda: se Derowen stava parlando con Johanna questo significava - conoscendola - che era una persona con cui le piaceva parlare, e se le aveva risposto senza risultare scontrosa, senza costruirsi una maschera, senza tremare, era decisamente implicito che voleva che la conversazione andasse avanti.
    Era così, Derowen. Pensava troppo.*
     
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  9. Johanna Spanbarmy
     
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    <<e' una bella cosa, mettere ordine tra i pensieri. Però una volta mi ha fatto giustamente notare John che non basta un finesettimana.. Bè, a volte uno ci mette una vita, uno un attimo. Sai, John a volte sa essere davvero saggio.>>
    *Si voltò verso il punto nell'atmosfera, lì, accanto a sè, che doveva ospitare la figura che gli occhi di Johanna potevano distinguere così precisamente.*
    <<io non ho idea di cosa farò durante il finesettimana. A casa non c'è nessuno. I miei nonni sono andati a trovare dei parenti..>>
    *Non sapeva dove. Non ne aveva la minima idea, e forse neanche le interessava. Nessuno, in quella famiglia, tranne i suoi nonni, in particolar modo sua nonna, era fiero di avere una figlia del genere. E a lei bastava; doveva bastarle.*
    <<e i miei..>>
    *Guardò il cielo. Sorrise.* <<no.>> *E scosse la testa.*
     
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  10. Derowen_Nightingale
     
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    <<potresti aiutare la mia testa a fare ordine>>
    *Ogni frase, ogni parola di quella ragazza le aprivano un mondo nuovo e diverso. Un mondo di cui Derowen non avrebbe mai potuto fare parte, perchè lei era nata in un altro modo e non poteva cambiare così, di punto in bianco.
    Un mondo, però, che stranamente non la spaventava.
    E non sapeva se questo era un bene o un male, aveva paura di lasciarsi andare alle sue emozioni e voglia di viverle.
    Ed era ancora troppo piccola per capire tutto quello che le succedeva dentro.*
     
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  11. Johanna Spanbarmy
     
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    <<bè, sarebbe un'onore.>>
    *Disse Johanna, con un sorriso, alzandosi a sedere e rivolgendo il volto alla Tassorosso. Quella ragazzina.. Così simile e diversa da lei. Sembrava che lei fosse cresciuta grazie all'amore di parenti e amici, eppure non era viziata.*
    <<sai che tu sembri molto buona?>>
    *Inclinò le testa.*
    <<e lo sei, lo sei davvero.>>
    *Sorrise con più convinzione e naturalezza, cercando di guardarla dritta negli occhi, per quanto potesse farlo, per quanto la miopia glielo permettesse.*
     
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  12. Derowen_Nightingale
     
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    <<anche tu lo sei>>
    *Aveva ancora la biglia blu in mano, quella che aveva mancato dal lancio di Johanna e che aveva appellato poco prima.
    Gliela lanciò piano, poi scese dal ramo che l'aveva ospitata fino ad allora e si diresse verso il castello.
    Poco prima di sparire dalla visuale di Johanna si fermò un attimo, si girò di nuovo verso di lei e le fece segno di seguirla.
    In silenzio come sempre.
    Rientrarono al castello, ognuna delle due nel proprio mondo.*
     
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  13. Leighton Merster
     
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    *Giornata di Agosto. Troppo caldo dentro e troppo caldo fuori. Leighton camminava decisa verso il centro del cerchio di pietre. Lanciò la borsa su una pietra e si sedette al centro del cerchio. Gambe incrociate e capelli al vento.
    Aveva scoperto una persona diversa in Conor Breandàn MacPherson. Era rimasta piacevolmente sorpresa da quel ragazzo dagli occhi celesti così limpidi.
    La prefetta allungò le gambe e si stese sul prato. Gli occhi aperti a guardare le nuvole.*
    <quando abbiamo avuto quel battibecco al Platano Picchiatore...quando hai visto Elizabeth...Non ti sarai mica innamorato?>
    "Perchè glielo stai chiedendo, Ley? Pura curiosità..."
    *Puntellò i gomiti sul prato ed osservò il ragazzo. I loro occhi, quel pomeriggio, avevano lo stesso colore.*
     
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  14. Conor Breandàn MacPherson
     
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    *Arrivarono al Cerchio di Pietre, appena fuori il cortile del castello. Era un luogo sereno, denso di magia, sicuramente più tranquillo della caotica Sala Grande. Conor si accomodò vicino Leighton. La fissò per un attimo, poi, quando lei proferì parola, rispose volgendo di tanto in tanto lo sguardo verso i passanti e verso le alte torri del castello che si stagliavano nel limpido cielo azzurro.*
    <<come? Oh no… Elizabeth è molto carina, davvero… ma no.>> *in effetti, ora che ci faceva caso, non aveva mai parlato veramente con la Serpeverde; gli sporadici incontri con Elizabeth erano tutti confluiti in violente liti.* <<te, invece… c’è qualcuno di interessante nella tua vita?>> *la curiosità non era prerogativa solo della Prefetta, evidentemente. Alzò per un attimo la testa, un gufo volò sopra le loro teste e, per un momento, Conor pensò volesse lasciare loro un “ricordino”. Fortunatamente, il volatile volò dritto verso la Guferia senza lasciare traccia.*
     
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  15. Leighton Merster
     
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    *Rise. Una risata argentea come il suono di un campanello. Da quanto tempo non rideva così? Tanto. Troppo in realtà.*
    <a dire la verità sono sola. E non c'è nessuno che mi interessa...>
    *Menzogna.*
    "Non è una menzogna!"
    *Cercava di autoconvincersi. In ogni caso, non avrebbe detto che gli piaceva qualcuno. L'ultima volta che si era sentita attratta e perfino legata ad un ragazzo, era stata troppo male per permettere a qualcun'altro di farla stare così male. Sentì le lacrime salirle agli occhi solo al pensiero di quel ragazzo. Le ricacciò indietro con forza. Con un po' di fortuna Conor non se ne sarebbe accorto.*
    <cambiamo discorso. Raccontami di te...>
    *Si appoggiò su un fianco, il gomito posato sul prato e la testa posata sulla mano.*
     
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