Maybe not tonight

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  1. Amy Holmes?!
     
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    Forse era colpa del tempo atmosferico, forse era stata quella spora velenosa che le era esplosa in faccia la settimana scorsa a erbologia, forse gli elfi domestici le stavano rifilando qualche droga o vitamine nei pasti, fatto sta che ultimamente Amy non riusciva proprio ad addormentarsi. Se ne stava lì, a girarsi e rigirarsi come un'anguilla sul suo letto, gli occhi sbarrati ormai semi-abituati al buio che fissavano vacui le varie forme indistinte del dormitorio. E porcaccia la miseria, perché anche stasera sto strazio? Lanciò l'ennesima occhiata alla sveglia sul comodino, che però era rotta e quindi segnava l'ora giusta solamente due volte al giorno. Le pareva di essere lì distesa da ore, ma non le era nemmeno dato sapere che ore fossero e quanto mancasse fino ad un orario decente affinché si potesse trascinare fuori e farsi un'endovena di caffeina o qualcosa del genere.
    Irritata, sbuffò sonoramente, schiaffandosi le mani sulla faccia e tirandosi le guance all'ingiù. Sentiva i bulbi oculari bruciarle. Oddio, e se fosse diventata un'insonne?? Era questo il destino a cui era condannata? Avrebbe dovuto iniziare a prendere pillole e bere whisky come faceva la prozia Apollonia, che aveva sempre la faccia incazzata oppure persa nel vuoto, con i nervi completamente frullati? E no cazzo!! Era troppo giovane per fare una fine del genere.
    La sala comune dei Serpeverde di notte non le piaceva... dalle finestre il lago nero aveva un che ancora più inquietante del solito, c'era un buio della madonna, i riflessi verdi e argentei di tende e stemmi vari si distorcevano nelle peggiori immagini dritte dai tuoi incubi, calava il freddo quello umido bastardo che ti si infila sotto il pigiama e dentro le ossa... brrrr... decisamente meglio passarla da inconsci la notte là dentro.
    Dal momento che ormai appariva chiaro che non sarebbe riuscita ad addormentarsi nemmeno se pregava in turco, e che a forza di rigirarsi le lenzuola iniziavano a farsi tutte stropicciate e sudaticce (bleah), nel suo stato mezzo sonnambulo di una che non si fa una sana dormita da tempo Amy ritenne una buona idea andarsi a fare un giro. Non sarebbe andata lontana, giusto fuori dai dormitori... insomma voleva emergere un po' da sti sotterranei del menga che iniziavano a darle la claustrofobia anche se lei claustrofobica non era.
    Fatto questo ragionamento, la rossa sgusciò fuori dal baldacchino verde-argento e zampettò silenziosamente fuori dalla Sala Comune, così com'era, in pigiama, scalza e con i capelli arruffati... pareva una bambina sperduta di Peter Pan.
    Con passo felpato sgattaiolò fuori dai sotterranei e attraversò di soppiatto il Salone d'ingresso diretta verso la Sala Grande... lì sarebbe stata al sicuro, sapeva, grazie a informazioni da insider di Shea, che là non controllava quasi mai nessuno, poi al massimo si poteva buttare sotto un tavolo e fare il morto. Sì, peccato che il portone era chiuso; non aveva la bacchetta ovviamente, e siccome aveva i braccini deboli ci impiegò una fatica boia ad aprirla, ma fra smadonnamenti mentali vari alla fine riuscì nel suo intento. Non aveva la minima intenzione di richiuderlo e dover ricominciare da capo per uscire, quindi lasciò il portone mezzo aperto.
    Ahh finalmente un po' d'aria... un po' di spazio. La Sala Grande aveva da sempre esercitato un certo fascino su Amy: di giorno, con il suo caos e gli schiamazzi, era un po' il luogo di ritrovo di tutti quanti senza lo stress dello studio; e quando la gente si faceva fastidiosa, c'era pur sempre il cibo, cosa a cui la Holmes non avrebbe mai potuto rinunciare. Però di notte, nel buio e nel silenzio, era quando le piaceva di più. Non era tenebrosa come i sotterranei, era ampia, con le alti pareti che sembravano ancora racchiudere l'eco del vociferare degli studenti, e il cielo notturno, solitamente nuvoloso ma a volte pieno di stelle, che la rendevano ancora più infinita, esattamente quello di cui Amy aveva bisogno per sfuggire all'effetto claustrofobico della Sala Comune.
    Quella sera il soffitto era particolarmente bello, sì c'era qualche nuvoletta grigia, ma le stelle brillavano come buchetti su un lenzuolo blu, e si poteva intravedere il bagliore della luna, seppur quella non fosse ancora (o non più?) visibile. I piedi nudi di Amy godettero della sensazione del marmo freddo mentre avanzavano con passo strisciante fra le tavolate. Infine si soffermò davanti a quello dei Tassorosso e provò a salirci sopra, ma nel sollevare la gamba sbattè il ginocchio sulla panca.
    "Ahia porco Giuda..." imprecò a bassa voce sollevando il lembo del pigiama ed esaminando la botta... eh sì un bel lividozzo nero l'indomani non glielo levava nessuno.
    Infine calibrando meglio la mira riuscì a salire sul tavolo... wow, che impresa erculea, meno male che Shea non era lì altrimenti l'avrebbe sfottuta fino al sorgere del sole.
    Si mise quindi a passeggiare sopra il tavolo, strascicando i piedi per mantenersi in equilibrio dal momento che si ritrovò più e più volte a fissare il soffitto, quasi ipnotizzata. Mannaggia agli elfi, che bisogno c'era di cerare i tavoli ogni santo giorno? Se scivolava e batteva una dentata se la sarebbe presa con loro.

    per Jamie!
     
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  2. Jamie Allen
     
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    «E' quasi qualcosa di alquanto quadrato...»

    Jamie stava vagando per i corridoi, come faceva spesso, ripetendo sotto voce quella specie di indovinello che il professor Blake aveva letto ai suoi studenti uno dei primi giorni di quell'anno ad Hogwarts. Nonostante in quell'occasione avesse dato a vedere di non essere per nulla interessato alla cosa in realtà... No. Non gli interessava veramente. Il punto era che doveva pur trovare qualcosa da fare durante le sue scorribande notturne fuori dalla Sala Comune. Infrangere le regole senza avere un obiettivo era alquanto limitante, poiché non ci sarebbe stato nessun tipo di rischio. Se fosse semplicemente uscito dalla Sala Comune per il gusto di farlo, dopo una quindicina di minuti si sarebbe senz'altro stufato e si sarebbe ritirato sotto le coperte del suo letto. Invece così sarebbe stato tutto più allettante! Già una volta aveva dovuto spegnere improvvisamente la bacchetta e si era dovuto nascondere dietro ad una statua per evitare un Prefetto Tassorosso, il quale vagava per i corridoi più interessato al suo libro di Cura delle Creature Magiche che a ciò che lo circondava.

    «Un cedro, un oleandro ed un rododendro che danno su un androne...»


    Ma ritornando all'indovinello... Il giovane Serpeverde pensava con convinzione che l'indovinello descrivesse uno degli INFINITI quadri presenti in quel castello. Un quadro terribilmente brutto, visto che si parlava di vermi, lumache ed altre schifezze del genere. Di sicuro un quadro di quel tipo (se mai fosse esistito e, parliamoci chiaro e tondo, DUBITO seriamente!) non si sarebbe senz'altro trovato nei corridoi dove tutti avrebbero potuto notarlo... Fatto sta che Jamie, senza alcun timore e preoccupazione, si fermava ad ogni singolo quadro per controllare.

    «Ehi ragazzo! Smamma!»

    Ogni tanto qualche protagonista del dipinto lo sbeffeggiava, oppure lo intimava di andarsene, infastidito dalla luce che la sua bacchetta generava... Non so se lo sapete, ma anche i personaggi dei quadri DORMONO!
    Ogni volta che questo succedeva, sogghignando allegramente, Jamie puntava la bacchetta verso il dipinto, a pochi centimetri di distanza. Più di qualche volta l'antipatico abitante del dipinto sfuggiva versò i vicini imprecando verso la sua direzione. La cosa era piuttosto pericolosa da fare, infatti se qualche Caposcuola o Prefetto fosse stato nelle vicinanze avrebbe senz'altro udito tutto quel baccano. Ma quella sera sembrava proprio che la fortuna girasse per il verso giusto.
    Jamie passò a rassegna quasi interamente il primo piano...e si stufò! Non aveva trovato nemmeno un quadro che si avvicinasse anche solo minimamente a quella descrizione, arrivando a concludere che FORSE la sua iniziale idea era sbagliata... Forse l'indovinello parlava di un luogo, un luogo oscuro presente nella Foresta Proibita! Magari avrebbe potuto uscire nel cortile del castello, avvicinarsi al limitare della foresta e... E non entrarci! Mica era scemo! Entrare nella foresta da SOLO e soprattutto di NOTTE era una cosa stupida, ma aveva deciso che sarebbe comunque uscito nel cortile per respirare un po' di aria fresca. Piano piano, facendo attenzione a non farsi beccare, riuscì a giungere al piano terra. Sulla sinistra della scalinata centrale il salone di ingresso, sulla destra la Sala Grande.

    «Aspetta un secondo....»

    Notò subito che la porta della Sala Grande era semi-aperta. Sapeva benissimo che normalmente sarebbe dovuta essere chiusa durante la notte, diverse volte era passato lì davanti, domandandosi se fosse una buona idea provare ad entrare. Insomma, non era mai stato in Sala Grande di notte! Quello era senz'altro un motivo più che valido per indagare. Puntando la bacchetta per terra, in modo da far luce sul pavimento per evitare di inciampare in qualche tappeto e per evitare di far notare la sua presenza a chiunque si fosse trovato all'interno della sala, si avvicinò al portone.

    «Nox

    Spense la bacchetta, notando che all'interno la stanza era abbastanza luminosa e illuminata per poter dare una occhiata senza servirsi di nessuna luce artificiale. Si affacciò, con fare circospetto. Il soffitto incantato mostrava un cielo stellato, macchiato di tanto in tanto da una nuvola. Ma l'attenzione di Jamie venne attirata da una figura femminile che passeggiava allegramente sopra il tavolo dei Tassorosso.

    "Amy?"

    La riconobbe al volo, sia per la sua chioma rossa inconfondibile, sia per il suo fare goffo. Si guardava i piedi e cercava di tenersi in equilibrio quasi come un equilibrista che passeggia su un filo sospeso ad un'altezza di 50 metri da terra. In realtà sembrava più un elefante che si dondolava sopra il filo di una ragnatela (come diceva quella simpatica canzoncina babbana utilizzata per divertire o far addormentare i neonati), peccato che il tavolo non fosse un filo e fosse largo tipo due metri. Cosa ci faceva in Sala Grande, a passeggiare sul tavolo dei Tassorosso e soprattutto... IN PIGIAMA? Sì, la ragazza era in pigiama. Era evidente che non si sarebbe mai aspettata che qualcuno l'avesse colta in flagrante nel luogo del reato (?).
    Jamie si stava per avvicinare a lei, quando si bloccò.
    No no, era giunto il momento che anche Amy subisse uno dei suoi "terribili" scherzi! In una versione non così "terribile", dato che lei era sua amica e non voleva di certo farle del male o spaventarla troppo. Voleva solo divertirsi un po' e Jamie sapeva che la ragazza non si sarebbe arrabbiata... quantomeno non troppo.
    Subito gli venne in mente di provare a lanciare un incantesimo Buiopesto per disorientarla. Ma se la ragazza avesse messo male il piede e fosse caduta giù dal tavolo si sarebbe fatta un male MICIDIALE! In quel momento Jamie immaginò la scena nella sua testa. Una Amy qualunque, circondata da del fumo nero, che barcollando allegramente si "tuffava" su un precipizio di altezza indefinita.
    Forse era il caso di optare per qualcosa di più semplice e di meno "disorientante"?
    Si accucciò cercando di non attirare l'attenzione della ragazza, cercando di avvicinarsi quanto più possibile a lei. Probabilmente non si sarebbe accorta di nulla, sia perché Jamie aveva maturato l'incredibile abilità di muoversi silenziosamente, sia perché Amy sembrava particolarmente affascinata dai suoi piedi nudi appoggiati sul legno.
    Quando fu abbastanza vicino, Jamie alzò la bacchetta verso la ragazza...

    «Farfallus Explodit

    Lanciò l'incantesimo quasi bisbigliando. Se fosse riuscito nell'intento dalla sua bacchetta sarebbero apparse una miriade di farfalle luminose che sarebbero volteggiate allegramente intorno alla sua amica. Sperava soltanto che non avesse fatto una tuffo carpiato giù dal tavolo per lo spavento, altrimenti il risultato non sarebbe stato poi così diverso da quello che si era immaginato pochi istanti prima.
     
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  3. Amy Holmes?!
     
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    Lì così a piedi nudi a passeggiare sopra a un tavolo sotto il cielo stellato nell'enorme stanzone vuoto le pareva di essere nella scena di un film e, trovandosi lì da sola, fu quasi tentata di inscenare un musical... Non si mettevano sempre a cantare in quelle situazioni? Magari canzoni struggenti che rivelavano come si sentissero realmente dentro, come nessuno li capisse, oppure avrebbero svelato un grande segreto? Unico problema era che Amy si sentiva profonda come una pozzanghera in tempo di secca e non le pareva di avere dentro niente a parte vari organi e le patate arrosto della cena. Diciamocelo, se fosse stata in un film Amy al massimo avrebbe potuto fare l'amico buffone che si caccia nei guai, oppure in un film horror quello che muore per primo in una maniera perfettamente idiota. Inoltre non voleva rischiare di risvegliare le forze demoniache a cui aveva rubato la voce, quindi decise di lasciar perdere.
    Testò il livello di scivolosità del tavolo: senza calzini non era troppo male, c'era abbastanza resistenza. Provò a fare un piccolo scivolone e fu accompagnato da un debole fischio. Si fissò i piedi, piegando la bocca in una smorfia pensierosa. Provò a mettersi in punta di piedi e proseguì sulla sua strada allargando le braccia come un'equilibrista, ma mantenendo gli occhi ben fissi sui suoi piedi perché di quelli non c'era da fidarsi. In tutto questo non si preoccupava minimamente di quanto ridicola potesse apparire, dal momento che era convinta di essere lì da sola. Perché sì, ovviamente non si era affatto resa conto che nel frattempo fosse arrivato qualcun'altro. E questo proprio quando si era messa a canticchiare un motivetto e aveva deciso di sfidare la sorte, azzardando di quando in quando un saltello fra il tavolo e le lunghe panche che lo seguivano ai due lati, senza mai però tentare il grande volo fino al tavolo dei Serpeverde.
    Stava giusto iniziando a prendere confidenza quando...
    "ODDIO AIUTO FALENE NOOOO"
    Istintivamente si mise ad agitare le braccia sopra la testa come un gorilla, nel vano tentativo di farle andare via. Via, SCIÒ!!! Lei ODIAVA gli insetti volanti, e farfalle e falene non ne erano esenti, anzi se possibile la innervosivano ancora di più perché la gente sembrava essere convinta che fossero creaturine tanto carine e dolci. Forse le loro piccole alette ronzanti rilasciavano un qualche tipo di spora o un Confundus che disorientavano gli istinti di sopravvivenza della persone. Erano CHIARAMENTE esseri subdoli e spregevoli! E poi ti svolazzavano fra i capelli e ti sbatacchiavano sul naso e si muovevano a zig zag irregolare quindi non si poteva mai sapere da che parte se ne andavano!
    "Oddio che schifo che schifo ne ho TOCCATA UNA WAHHHH" squittì inorridita. Si tuffò sul tavolo raggomitolandosi per cercare di coprire ogni angolo di pelle nuda esposta alle grinfie di quelle creature, ma nell'inginocchiarsi notò una figura accucciata vicino al tavolo che osservava la scena con aria divertita. Avendolo riconosciuto subito sbarrò gli occhi e cercò di lanciargli un'occhiata assassina, ma probabilmente fallì e ne uscì una indecifrabile a metà fra l'incazzato e il terrorizzato.
    "Falle smettereeee" lo pregò con tono piagnucoloso, non aveva la bacchetta con sé quindi era inerme ed indifesa ed era ancora sotto attacco (sì lo so che quelle farfalline erano in realtà innocue e non le stavano facendo nulla di male, ma Amy aveva sempre avuto una vena un po', ehm, melodrammatica).
    Quando il ragazzo annullò finalmente l'incantesimo la rossa era ancora accovacciata sul tavolo con la testa china e le braccia sopra la testa. Riemerse con il viso piano piano per accertarsi che le farfalle malefiche fossero realmente sparite, e l'espressione di allerta si trasformò via via in uno sguardo fulminante, diretto al Serpeverde che le stava di fronte.
    "James Richard Allen, questa me la pagherai!" esclamò puntandogli il dito contro dopo essere balzata di nuovo in piedi sopra al tavolo, ma nella foga del momento mise un piede sopra l'altro e dopo una specie di mini passo di danza si ritrovò con le chiappe a terra, caduta da manuale proprio. Per qualche istante rimase lì seduta sul tavolo con aria interdetta, poi fissò nuovamente Jamie. Se rideva era morto!
     
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  4. Jamie Allen
     
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    Jamie sapeva che l'avrebbe spaventata, ma non fino a quel punto. Erano soltanto...farfalle. Una Serpeverde che tremava di paura davanti a delle farfalline luminose? Quello era proprio il colmo. Fosse stato chiunque altro, Jamie avrebbe senz'altro rincarato la dose. Come diavolo si poteva avere paura di creaturine così innocue ed insignificanti? Tra l'altro aveva sempre creduto che il gentil sesso considerasse le farfalle "carine" o addirittura "belline". Non Amy.
    La ragazza aveva fin da subito iniziato a strillare e ad agitarsi come bambino davanti ad un manico di scopa nuovo fiammante! Peccato che Amy non stesse ballando sul tavolo per un'incontenibile gioia, ma più che altro per cercare di sfuggire a quelli insetti che svolazzavano in modo maldestro attorno di lei. Jamie si stava divertendo parecchio ad osservarla dimenarsi in preda al panico. Si era addirittura messo a ridere e vi posso assicurare che Jamie non rideva spesso, quantomeno non in quel modo... di gusto!
    La ragazza si sedette, nascondendo il suo volto tra le braccia per cercare di proteggersi, ma con scarsissimi risultati.

    «Falle smettereeee»

    Lo pregò con voce tremante. Jamie non poté fare a meno di assecondare la sua richiesta. Con tutte quelle urla stavano già rischiando grosso di essere beccati e la violazione del coprifuoco avrebbe comportato la perdita di non pochi punti, soprattutto perché sarebbero stati in due ad essere colti sul fatto. Ma il motivo non era solo quello. Normalmente Jamie era un cuore di pietra, ma non con Amy. Quando aveva lanciato l'incantesimo non l'aveva di certo fatto con cattive intenzioni. Non sapeva che la ragazza nutriva una certa fobia per gli insetti svolazzanti. Lanciò un Finite Incantatem e le farfalle sparirono.

    «Per questa volta te la sei cava-»

    «James Richard Allen, questa me la pagherai!»

    Non fece in tempo a terminare la frase che... Successe tutto tremendamente troppo in fretta perché il cervello di Jamie riuscisse a collegare. Era tardi, sarebbero entrambi dovuti essere nei loro letti a dormire, capitelo!
    Prima Amy lo fulminò con lo sguardo, poi balzò in piedi con fare minaccioso, puntandogli contro il dito. Sembrava un "tenerissimo" panda rosso tutto arruffato e in preda ad un attacco di collera che poco gli si addiceva. Avete mai visto un panda rosso?
    Ma all'improvviso: PATAPANNNNNFETE!

    Il filo di ragnatela si era spezzato, l'elefante era caduto.

    Passarono tipo dieci secondi. Dieci secondi di assoluto silenzio in cui Amy e Jamie (J-Amy per abbreviare) si guardarono dritti negli occhi. Poi all'improvviso il ragazzo esplose in una sonora risata... Non avrebbe dovuto ridere, ma... PER MORGANA! Era stato tutto troppo divertente! Non rideva così di gusto da...quanto?

    «Ohi ohi, scusa ma...»

    Tornò a guardarla. Non sembrava per nulla contenta. Forse non avrebbe dovuto ridere di lei... In fondo Amy era pur sempre una sua compagna di casata, una Serpeverde. Ridere di un Serpeverde non era mai una buona idea, poiché i verdeargento avevano la cattiva abitudine (Jamie compreso) di essere vendicativi. Le serpi non amano essere derisi, nemmeno dagli amici.
    Jamie si avvicinò al tavolo e andò a sedersi sulla panca, proprio vicino ragazza. Voleva tentare di farsi perdonare?

    «Ti sei fatta male? Se vuoi posso provare a farti passare il dolore al tuo...»

    Stava sventolando la sua bacchetta davanti agli occhi, quando si rese conto di essersi incartato con le parole. Riuscì a fermarsi appena in tempo, imbarazzatissimo per la situazione che si era appena creata. La sua mente stava già divagando, immaginandosi la catastrofica situazione che si sarebbe creata se non avesse messo a freno la lingua.

    "Se vuoi ti faccio un massaggio alle tue chiappette! Che ne dici Amy????? Un massaggino e passa tutto!"

    MA COSA STAVA PENSANDO? Quando era in compagnia di Amy, Jamie diventava quasi un'altra persona. Non si riconosceva più nemmeno lui. Scosse la testa, cercando di tornare in sé. Doveva essere pronto al peggio! Amy era... piuttosto imprevedibile. Tra l'altro aveva sentito in giro che la ragazza aveva iniziato a frequentare la Caposcuola Serpeverde, Shea Mclean. La caposcuola veniva evitata anche da molti verdeargento perché ritenuta particolarmente... strana? Oserei dire: PAZZA! E se avesse già iniziato ad avere una cattiva influenza su Amy? Sarebbe stato un disastro e Jamie si sarebbe trovato nei casini.

    "Noooo! Non devo preoccuparmi. Amy è innocua, non farebbe nulla di così allarmante."

    Se era convinto di ciò che pensava? Non particolarmente, ma sperava con tutto il cuore di aver ragione.
     
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  5. Amy Holmes?!
     
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    ahahahah J-Amy spopolerà in tutte le radio babbane


    Che essere idiota che era! Possibile che non fosse in grado di stare dritta su due piedi per più di 5 minuti consecutivi? Nemmeno fosse campata altri 100 anni sarebbe riuscita a completare la missione: vivere dignitosamente! Se a qualcuno andava di scriverci un tutorial o una guida o chessò io, probabilmente vi venderebbe un rene.
    E come c'era da aspettarsi, Jamie scoppiò a riderle in faccia. D'altra parte aveva i suoi buoni motivi, Amy non si sarebbe di certo risparmiata se la situazione fosse ribaltata o se fosse successo a qualcun'altro, anzi di sicuro avrebbe avuto meno contegno del moro. Era già pronta a zompargli in groppa da sopra il tavolo e prenderlo a pedate, ma lui la batté sul tempo venendosi a sedersi sulla panca.
    Si scusò... mmph... continuò a guardarlo torva, ma si limitò a dargli una specie di calcio sulla spalla, dal momento che lei era ancora con le chiappe sul tavolo... era all'altezza giusta.
    "No, ormai sono abituata... mi devono essere cresciuti gli ammortizzatori o i calli o qualcosa del genere"
    Spiegò gesticolando quando lui le chiese se si era fatta male. Lo disse serissima ma un velo d'ironia c'era, anche se in certo senso non era poi così lontano dalla verità. Imprecava sempre quando inciampava sui suoi piedi o andava a sbattere contro un palo ma era più che altro per scena, un po' la botta la sentiva ma accadeva così spesso che ormai si sentiva una testuggine. L'imbranaggine rafforza i glutei.
    Poi Jamie si bloccò di colpo e fece una faccia stranissima! Ma che stava facendo? Sembrava essersi impappolato e d'improvviso s'era ammutolito. Lui che solitamente aveva sempre la battuta pronta. Amy l'osservò stranita e iniziò a sventolargli una mano davanti agli occhi, fissi imbambolati su un punto indefinito.
    "Pronto pronto?? Terra chiama Jamie, abbiamo perso il contatto... crrkrrrr kghhrrr"
    disse con una specie di voce gracchiante cercando di imitare un walkie talkie. Ok con le imitazioni era pessima, ma sperava avesse capito e che non pensasse che le fosse finita qualche farfalla in gola e che stesse soffocando.
    Poi si ricordò di essere su un tavolo della Sala Grande in piena notte, e che non sapeva nemmeno che ore fossero.
    "Scusa hai un orologio tu per caso? Il mio è rotto... e le stelle non le so leggere..."
    si giustificò gesticolando verso il soffitto. Ma poi si potevano leggere le ore attraverso le stelle? Non ne era sicura, ad Astronomia non ci andava quasi mai perché c'erano troppi scalini da fare. E poi non aveva mai capito quale delle millemila torri fosse quella giusta... certo che qualche cartello stradale o vigile in quel castello non sarebbe mica guastato.
     
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  6. Jamie Allen
     
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    Fortunatamente la ragazza non si era fatta niente. Immaginate se si fosse frantumata in mille pezzi il coccige. Cosa avrebbero fatto? Sarebbero dovuti andare in infermeria al volo! Jamie non era per nulla in grado di far ricrescere le ossa, soprattutto se erano di quella strana forma (?). E andare in infermeria a quell'ora della notte sarebbe stata una PESSIMA idea. E poi che spiegazione avrebbero dato?

    "Eh, è caduta dalle scale...E' inciampata sul suo gatto. Il MIO gatto, intendevo!"

    Ma fortunatamente non avrebbero dovuto inventarsi scuse inverosimili.
    La serpeverde diede un piccolo calcetto sulla spalla a Jamie, probabilmente per vendicarsi di essere stata derisa. Era stato fortunato ad essersela cavata con così poco. Inoltre la ragazza non sembrava aver fatto caso al suo invito a massaggiarle il... beh avete capito. Tanto meglio.
    Cercò di riottenere l'attenzione del ragazzo sventolandogli le mani davanti agli occhi.

    «Cosa? Oh sì, eccomi...»

    Scosse la testa per scacciare ogni pensiero e tornò a guardare l'amica.

    «Scusa hai un orologio tu per caso? Il mio è rotto... e le stelle non le so leggere...»

    A quella domanda Jamie si alzò la manica del maglioncino. Niente orologio. Scosse la testa nuovamente.

    «No... Niente orologio... Ma che ci importa dell'ora!??»

    Si alzò dalla panca con un balzo e, con grande agilità (soprattutto in confronto ad Amy) salì anche lui in piedi sopra il tavolo. A causa delle scarpe, che facevano ben poco aderenza, rischiò di cadere proprio come poco prima aveva fatto la sua amica. Ciondolò in equilibrio su un piedi, ma riuscì a mantenere l'equilibrio.

    «Siamo i padroni del castello! Possiamo fare ciò che vogliamo! Andare dove vogliamo... Possiamo andare a danzare nel cerchio di pietre cercando di invocare un qualche spirito malvagio...»

    Guardò Amy e si ricordò improvvisamente che era in pigiama. Non sarebbe stata una buona idea uscire dalle mura del castello. Avrebbero preso senz'altro una brutta influenza ed Amy si sarebbe anche ibernata quasi come sotto l'effetto di un Pietrificus Totalus...

    «...o possiamo ballare qua, sopra il tavolo e... cercare di allontanare le nuvole dal soffitto!»

    Alzò lo sguardo al cielo, o almeno alla sua magica rappresentazione. La luna era ormai totalmente coperta da un mega nuvolone. Aveva sentito che antichi maghi americani riuscivano a cambiare il tempo atmosferico danzando. Ma era davvero quella la cosa più "ribelle" che era riuscito ad immaginare?
     
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  7. Amy Holmes?!
     
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    Lo sventolamento mano funzionò e il ragazzo parve rinsavire. Chissà che aveva... forse in realtà stava dormendo ed era solamente un sonnambulo molto convincente ma ogni tanto si disconnetteva. Le venne in mente qualcosa che aveva letto su una rivista sui micro colpi di sonno che potevano avere i grassi o quelli che russano o qualcosa del genere. Lanciò un’occhiata furtiva a Jamie: grasso non era... se russasse però non lo sapeva proprio.
    L’ora non ce l’aveva, ma questa sua domanda sembrava avergli improvvisamente dato una scarica d’energia motoria: infatti in quattro e quattr’otto quello balzò sopra al tavolo! Amy lo fissò con occhi ridotti a due fessure mentre Jamie si muoveva saltellando di qua e di là con la destrezza di un ninja, come per dire “che razza di esibizionista”. Sì ok lei era imbranata, c’era bisogno di fare il figo e rigirare il coltello nella piaga?
    Forse anche a lui gli elfi stavano rifilando qualcosa! Magari nel succo di zucca! L’ipotesi non era poi così azzardata vista la velocità con cui era andato su di giri, parlando di conquistare il castello. Ma Amy accarezzava spesso idee di megalomania, e poi dato che ormai erano lì tanto valeva fare qualcosa di divertente. Spiriti malvagi... se li svegliavano a quell’ora immonda probabilmente sarebbero stati alquanto scorbutici.
    Alla sua seconda proposta però si mise a ridere. Ah giusto, la famosa danza della nuvola! O della pioggia... vabbè fa lo stesso, erano tutte condizioni atmosferiche. Lo fissò inclinando la testa con un sorrisetto sulle labbra come a voler vedere se faceva sul serio, se voleva veramente mettersi a ballare sopra al tavolo dei Tassorosso. Jamie di solito era piuttosto schivo e abbastanza 'musone', soprattutto con studenti di altre casate, però gli piaceva così, un po' più sciolto, esuberante. Forse era l'ora e la mancanza di sonno, forse era la leggera eccitazione del rompere le regole, trovarsi dove non si dovevano trovare, fare quello che non era consentito fare... Qualunque cosa fosse, stava funzionando. Era così difficile far smollare certi serpeverde, erano tutti un po' fissati con l'orgoglio e certi addirittura erano ancora attaccati ad idee antiquate e controverse di 'sangue', stirpi nobili, ricconi, insomma si atteggiavano un po' ad algide statuette di ghiaccio che non si smontavano per niente e nessuno, fieri ed altezzosi seduti sul loro trono di pietra. Questo almeno nella loro testa... a detta di Amy sembravano solo avere una fiera e robusta Firebolt su per il culo. E scusate il francese.
    Dal momento che Jamie non sembrava volersi tirare indietro, la rossa decise di accettare. Non sapeva proprio ballare, anni prima suo cugino aveva provato ad insegnarle qualche passo ma lei continuava a pestarsi da sola e a picchiare capocciate contro il suo mento per guardarsi i piedi. Se ballava di solito le sue “mosse” migliori consistevano nel dimenarsi senza un minimo senso del ritmo sventolando le braccia di qua e di là, spesso e volentieri sbatacchiando contro la testa di qualcuno o tirandosi dietro qualche cavo. Questo solo se in famiglia o al massimo se eccezionalmente brilla. Altrimenti si attaccava al tavolo dei rinfreschi e ci restava inchiodata tutta la sera, muovendo su e giù la testa oppure ondeggiando sul posto se proprio si annoiava.
    “Ok... che balliamo? L’alligalli? Il tip tap?”
    Chiese mentre tendeva la mano verso l’alto per farsi tirare su. Una gru le serviva, altroché!
    “Però le scarpe no, scordatele, mi pesti di sicuro... E via anche i calzini che sennò scivoli”
    proseguì indicandogli i piedi. Già aveva fatto quell'errore in passato, non era intenzionata a ripeterlo. Lei scarpe non ne aveva e Jamie era bello grosso, se la schiacciava minimo le rompeva il mignolo. E anche se lui fosse stato Gene Kelly in persona, Amy era abbastanza maldestra per tutti e due, e dei suoi piedi non c'era da fidarsi.
     
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